Perricone, autoctono siciliano considerato un vero e proprio vitigno-reliquia, vinificato in purezza,intenso e profondo, dalla forte personalità. Alla vista un bel colore rosso rubino intenso con riflessi porpora; al naso incanta con i suoi intensi profumi di frutta rossa matura, grafite, viola; al palato regala un buon equilibrio accompagnato da morbidi tannini.
Per il secondo anno consecutivo La Guida Vinibuoni d’Italia premia il Furioso 100% Perricone, DOC Sicilia e 100% biologico con la Corona, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida ai vini d’eccellenza. Due Corone quindi, sia per l'annata 2019 sia per la 2020.
Già nel 2023, su oltre 850 vini in concorso, il Furioso Assuli era l’unico Perricone tra i 37 siciliani premiati. Per l’edizione 2024, su 703 vini che si sono distinti ottenendo il maggior punteggio, il Furioso Assuli si riconferma l’unico Perricone tra i 32 Siciliani a cui è stata assegnata la Corona di Vinibuoni d'Italia. Un riconoscimento che premia ancora una volta la scelta di puntare su vitigni autoctoni poco conosciuti.
La guida del Touring Club Italiano ha fatto della tipicità la sua parola chiave: è infatti l’unica guida enologica dedicata esclusivamente ai vitigni autoctoni che riflettono il ruolo del terroir, inteso non solo come espressione pedoclimatica di un’area, ma anche come tradizione enologica e come impegno dell’uomo nell’ambito della cultura e delle tradizioni locali. Il più sentito ringraziamento va dunque ai curatori e degustatori della guida per il riconoscimento e la professionalità, la passione che ispira il loro lavoro.
Furioso è prodotto con le uve provenienti dai vigneti delle tenute della famiglia Caruso sulle colline di Carcitella, un’area pianeggiante tra Marsala e Mazara del Vallo. È una produzione limitata, circa 6.800 bottiglie. L’impianto di uve Perricone va nella direzione di scommettere su questo vitigno per portarlo all’attenzione del pubblico di appassionati, impegnandosi nella valorizzazione del terroir che lo ospita, e scongiurare l’estinzione di un vitigno straordinario che rappresenta l’identità vera di questo angolo di Sicilia. Come tutti i vini Assuli nasce con un progetto preciso, a cominciare dal vigneto: 65 ettari, che si estendono ad un’altitudine di 120/150 metri sul livello dove il terreno è di medio impasto, tendente all’argilloso e con affioramenti sassosi, dalla buona dotazione minerale. Un tempo era il letto di un fiume, e vi si trovano ancora dei ciottoli rotondi chiamati ‘cuti’. Sul fondo due laghetti artificiali garantiscono l’approvvigionamento idrico per le culture. Il microclima qui è caldo ma mitigato dal vento secco che soffia dal mare e che riduce l’umidità e le infezioni patogene. All’arrivo in cantina le uve selezionate sono diraspate delicatamente, sottoposte a leggera pigiatura e macerazione di 25-30 giorni in pressa. L’estrazione molto soffice dei composti nobili della buccia viene effettuata tramite rimontaggi tradizionali. La fermentazione avviene a temperatura controllata 26-27°C. Fa seguito l’affinamento di 12 mesi in botte grande di rovere, successivamente 12 mesi in bottiglia.
Il Perricone è un vitigno reliquia scomparso del tutto o quasi. La prima grave crisi si registra durante la terribile epidemia fillosserica, che decima i vigneti siciliani nella prima metà dell’800. A partire da metà ‘900, invece, col declino qualitativo del Marsala, inizia una inarrestabile decimazione dei vigneti. Attualmente si estende solo in poco più di 200 ettari, appena lo 0,3% del totale regionale. Una produzione, seppur minima, che esprime una biodiversità vitivinicola davvero preziosa su cui Assuli ha scelto di puntare per evitare l’omologazione del gusto e quindi la produzione di vini simili derivati dai più che noti vitigni internazionali, scegliendo coltivazioni locali che parlino, grazie ai loro tratti caratteristici, della storia del loro territorio. Dall’annata 2021 Roberto Caruso, Presidente di Assuli, affianca a Furioso altri due gioielli a base Perricone: Fiordispina, versione “en rose”, e Arcodace, che affina in acciaio. Subito appare la scelta giusta: i numerosi apprezzamenti già ricevuti infondono al Perricone, vitigno difficile, austero, scontroso, ma pur sempre straordinario, nuova linfa e personalità alla viticoltura isolana.
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