di Luigi Salvo su Vinup
Il vitigno principe siciliano Nero d’avola è il più famoso vitigno autoctono a bacca rossa della Sicilia, introdotto nell’isola ai tempi della colonizzazione greca, conserva memoria delle sue antiche origini nella tradizionale forma d’allevamento ad alberello.
Diffusosi gradualmente diffuso in tutta la Sicilia, oggi è presente con 15.000 ettari in tutte le nove provincie siciliane con una gran variabilità intravarietale essendone catalogati quattro biotipi differenti: quello A presente nell’area della Sicilia centro-meridionale genera vini ricchi e complessi, il biotipo B maggiormente diffuso nella Sicilia occidentale per produzione di vini con profilo aromatico più fresco e corpo adeguato, il biotipo B1 e B2 nell’area viticola sud-orientale, adatti alla produzione di vini di medio lungo affinamento.
Il Nero d’Avola, in questi ultimi vent’anni, da semplice vino da taglio è diventato uno dei rossi siciliani più interessanti e si presta a diverse tipologie: da rosso giovane, poco tannico e versatile a rosso evoluto con importanti trame tanniche, passando per tipologie intermedie.
Del Nero d’Avola è interprete l’azienda Assuli e la famiglia Caruso, la quale, tra tradizione e innovazione, ha scommesso tanto sugli autoctoni siciliani e sul re dei rossi regionali.
Assuli, attualmente, conta su 130 ettari vitati allevati in areale trapanese, la cantina si trova in contrada Carcitella, circondata da 40 ettari di vigneto, mentre altri appezzamenti si trovano a Besi nei pressi di Castelvetrano, a Fontanabianca vicino a Salemi, a Conca di Segesta e, ultima acquisizione, nel Bosco Scorace a Buseto Palizzolo, ad un’altitudine di 600 metri.
I vigneti sono allevati in pieno regime biologico per una scrupolosa protezione dell’ambiente, niente agenti chimici né di sintesi sulle uve, mentre in cantina il rispetto dell’identità dei vitigni.
Lorlando Nero d’Avola Doc Sicilia 2020 Assuli nasce da un’attenta selezione in vigna, dopo diraspa-pigiatura soffice con macerazione di 10/15 giorni, l’estrazione avviene tramite tradizionali rimontaggi con temperatura di fermentazione 26° C. Dopo la fermentazione malolattica il vino affina in serbatoi in acciaio per un periodo di 3/4 mesi con successivo affinamento in bottiglia per altri 3/4 mesi.
Un Nero d’Avola contemporaneo, dal fresco naso ricco di piccoli frutti rossi, ciliegie, ribes, spezie e percezioni di sottobosco. Il sorso è pieno e vibrante di frutto, dal tannino sinuoso, e dal finale lungo di precisi ritorni olfattivi.
Vino gastronomico si presta ad una miriade di abbinamenti, dagli antipasti di terra, a primi piatti elaborati di carni e verdure, secondi di carni bianche e rosse, fino ai formaggi freschi ed a media stagionatura.