La sfida eco di Assuli, sostenibilità come driver d’azione

La sfida eco di Assuli, sostenibilità come driver d’azione

Intelligente, ‘verde’ e glamour, Assuli sposa la transizione ecologica. Non solo perché è una cantina molto attenta al territorio ed al suo rispetto. Ma anche perché sta lavorando su ogni singola fase della catena del valore per abbracciare un concetto esteso di sostenibilità. Innanzitutto l’architettura, che coniuga con armonia edificio produttivo e paesaggio rurale. Poi il processo produttivo, in fase di Certificazione SOStain e V.I.V.A., due programmi di sostenibilità per la vitivinicoltura che superano lo stesso concetto di “biologico”. Poi l’utilizzo di tappi in sughero Amorim Cork che limitano l’impatto ambientale. Passi importanti in un contesto in cui la Sicilia è la prima regione per viticoltura biologica, per superficie di vitigni biologici e per aver sviluppato un protocollo integrato nato dal basso, dalle esigenze dei produttori e per i produttori. Un cammino è sensibile anche a consegnare alle prossime generazioni un territorio integro, vivo e capace di restituire, nei prodotti che nascono dalla sua terra, quell’unico mix di fattori che fanno della Sicilia l’isola del Mediterraneo tra le più apprezzate al mondo.

Il Baglio

È il risultato dell’attenta ristrutturazione di un antico baglio del ‘700, rispettando i criteri originari in una struttura con sue esigenze di funzionalità ed efficienza economica. La potenza del gesto architettonico si traduce in un complesso multifunzionale esteso su una superficie di 10.000 mq che abbraccia le colline che lo circondano, da cui è possibile allungare lo sguardo sino alle isole Egadi. Un connubio ribadito dall’utilizzo di materiali locali quali il tufo del marsalese, il marmo di Custonaci, i coppi di tipo siciliano, che creano una struttura in perfetta armonia con il contesto, dove le cromie nei toni sabbia, fango e creta richiamano la terra. Tutti i rivestimenti nella cantina sono in pietra tufacea all’esterno per oltre 1.500 mq, quelli interni in marmo per oltre 700 mq – Perlato Sicilia Cofano® e Riviera Beige® -. I pavimenti in marmo superano i 3.500 mq. La matericità dell’architettura rievoca una continuità con le costruzioni locali che enfatizza il legame con la tradizione costruttiva anche nella scelta dei rivestimenti lapidei.

La Cantina

La cantina si sviluppa su 7.000 mq di spazi produttivi, circa ulteriori 3.000 mq sono destinati alla parte ricettiva in fase realizzazione. Concepita pensando al vino, all’estetica e al risparmio energetico, l’intera struttura è perfettamente integrata e progettata per abbattere l’impatto ambientale: tutto il complesso è realizzato creando un ciclo chiuso di lavorazione con un apposito impianto di depurazione munito di vasca di evapotraspirazione. I fanghi e le vinacce di lavorazione vengono riciclate e smaltite, in parte utilizzandole come concime ed in parte affidate a ditte specializzate per il riuso. Tutti i piazzali, nel pieno rispetto delle normative ambientali vigenti, scaricano le acque meteoriche in apposite vasche di prima pioggia, realizzando in tal modo un organismo di lavorazione e trasformazione che può ben dirsi a basso impatto. Progetti di prossima realizzazione sono, inoltre, il rivestimento della copertura con particolari pannelli fotovoltaici e l’installazione di colonnine di ricarica per biciclette elettriche. Idee chiare per una struttura inedita sia dal punto di vista estetico che ecologico, davvero bella nella sua solo apparente essenzialità.

Il Vigneto

Nel rispetto della natura e dei suoi ritmi, Assuli persegue una produzione all’insegna della naturalità. 130 ettari, incluso il vigneto sperimentale che valorizza i vitigni autoctoni antichi, tutti coltivati secondo il rigido disciplinare dell’agricoltura biologica, tutelando e rendendo sempre più riconoscibile quella qualità e quella tipicità che hanno reso grandi le uve siciliane nel mondo. Qui il biologico è realmente un innalzamento della sostenibilità. L’attenzione è massima verso l’ecosistema viticolo, affinché sia il più possibile in equilibrio per funzionare al meglio. I trattamenti con rame sono ridotti, per mitigare annate poco piovose si fanno concimazioni organiche, poiché è molto importante non far soffrire le piante, tenere i grappoli coperti. Questo permette il mantenimento dell’integrità aromatica, gli aromi, infatti, sono collegati alla disponibilità di azoto nel terreno, alla vigoria. Continua è quindi la ricerca del miglior rapporto tra la concentrazione di zuccheri e degli acidi, della migliore maturazione, dell’aumento dei polifenoli.

Misurare, valutare, condividere: queste le tre parole d’ordine di SOStain Sicilia a cui Assuli ha aderito. Un progetto ambizioso e al contempo assolutamente concreto che prevede il miglioramento delle performance ambientali secondo il Programma VIVA – in fase di implementazione – oggetto di una certificazione di sostenibilità innovativa e scientificamente solida. La filosofia di VIVA misura le prestazioni attraverso il calcolo di quattro indicatori, selezionati come maggiormente rappresentativi, ovvero ARIA (impronta di carbonio, conforme alle ISO 14067:2018 di Prodotto e 14064:2018 di Organizzazione), ACQUA (impronta idrica, conforme alla ISO 14046:2014), VIGNETO (impatto su suolo e riserve idriche della gestione agronomica dei vigneti) e TERRITORIO (analisi del legame tra i vino e il suo territorio). Essi rappresentano il dato concreto di partenza su cui Assuli baserà la propria azione di miglioramento continuo, individuando misure che riducano gli effetti negativi sull’ecosistema ed impegnandosi ad attuarle. Rispetto agli altri schemi di certificazione VIVA si caratterizza per l’inclusione nell’analisi dell’intera filiera vitivinicola e per il riconoscimento del Ministero della Transizione Ecologica.

Il Sughero

La crescente attenzione ai temi green si estende anche al packaging. Sono oltre 12mila le tonnellate di anidride carbonica assorbite dai tappi in sughero naturale venduti in Italia nel 2020. Un risultato importante tradotto in valori numerici fruibili grazie alla validazione fatta da due enti certificatosi internazionali quali PricewaterhouseCoopers e EY, commissionati da Corticeira Amorim. Ad oggi Corticeira Amorim e l’unica azienda di chiusure in sughero al mondo ad aver intrapreso un percorso cosi virtuoso, mettendo sotto la lente di ingrandimento l’impatto dei propri processi produttivi ed identificando il Life Cycle Assessment di ogni suo prodotto attribuendone un valore preciso. L’uso di una chiusura in sughero, pertanto, oltre ad essere tecnicamente impeccabile, attenua l’impatto ambientale della produzione di ogni singola bottiglia di vino, permettendo di ottenere un’ottima “CO2 retention” nella compensazione di emissioni. Un’informazione utile che sarà comunicata anche sulle ‘etichette ambientali’, in modo da trasferire questo importante plus direttamente ai consumatori finali.

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