La nuova Sicilia del vino, esperienza autentica bellissima

La nuova Sicilia del vino, esperienza autentica bellissima

Assuli, un’esperienza autentica, bellissima

«Questi non sono vini ordinari» dichiara Roberto Caruso, Presidente di Assuli, in dialetto “Al Sole”, una cantina orgogliosa ambasciatrice del vino siciliano. Grazie al mantenimento scrupoloso dei canoni tradizionali di lavorazione di uve autoctone, produce vini indimenticabili, tutti biologici, fedeli al luogo speciale da cui provengono.

Posti tra Mazara del Vallo e Trapani, ad un’altitudine fra i 100 e 250 metri sopra il livello del mare con un clima mediterraneo mite e ventilato, i vigneti Assuli contano circa 130 ettari, con una particolare vocazione per i vitigni autoctoni Nero d’Avola, Zibibbo, Insolia, Lucido, Grillo, Perricone, ma anche ottimali per il conosciutissimo Syrah. I vitigni autoctoni, infatti, sviluppano con il territorio un rapporto intimo, adattandosi ad esso e nutrendosi delle sue particolarità. Baglio Assuli è una moderna cantina, di certo merita una visita, che unisce tradizione e innovazione in un luogo magico dove l’orizzonte si fonde con la campagna.
È il risultato di un lento e accurato lavoro di ristrutturazione di un antico baglio del ‘700, rispettando i criteri originari in una struttura con sue esigenze di funzionalità ed efficienza economica. Un immenso volume multifunzionale esteso su una superficie di 10.000 mq che abbraccia le colline che lo circondano sottolineando il forte legame con il territorio. Un connubio ribadito dallo stesso utilizzo di materiali quali il tufo del marsalese, il marmo di Custonaci, i coppi di tipo siciliano, che creano una struttura in perfetta armonia con la natura, dove geometrie semplici e complesse le donano un’eleganza senza eguali.

Qui la tradizione si sposa con moderne tecniche di vinificazione che ne esaltano la potenza espressiva, per ottenere una qualità sempre superiore, restando fedele ai metodi di eccellenza nella vinificazione. Unendo tutti i profumi della Sicilia con una ricerca aromatica completa, Assuli sta permettendo ad un pubblico sempre più ampio di conoscere ed apprezzare i vini di eccellenza celebrati da numerosi riconoscimenti, tra gli ultimi i 3 Bicchieri del Perricone Furioso 2016, caratterizzato da maturazione tardiva che rende la produzione particolarmente complessa. Assuli si fregia della Denominazione di Origine Controllata “Sicilia”, riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel relativo disciplinare di produzione.
L’enologo Lorenzo Landi grazie alla sua pluriennale esperienza, alla grandissima professionalità ed alla profonda conoscenza dei territori, riesce a produrre vini impeccabili esaltando l’originalità territoriale: i bianchi delicati, freschi o sapidi che ricordano il mare, i rossi dal carattere più forte e deciso, influenzati dal caldo e dal vento. «La vendemmia Assuli 2019 è un’annata a 5 stelle, molto positiva in generale in quasi tutta Italia, Sicilia compresa, sia per bianchi che per rossi con una vendemmia abbastanza tardiva, senza problemi sanitari, una maturazione lenta ma completa, con le migliori situazioni che si possano realizzare, insomma un’annata di grande soddisfazione, molto al di sopra della media» spiega Landi, gettando le basi per la vinificazione e l’elevazione dei vini. «Ciascun vino ha caratteristiche uniche e ben distinguibili rispetto ad ogni altro territorio, in questo senso è localizzabile dal consumatore con uno stile, un’identità precisa. La grande cura che mettiamo dalla coltura del vigneto, fino alle nostre bottiglie, esprime la tipicità e l’originalità dei vitigni tardivi per la zona e la particolare ricchezza dei vitigni autoctoni, anche recuperandoli dall’oblio totale».

I vitigni reliquia siciliani

Un calice di Cutrera, grazie. O uno di Vitrarolo rosso? O un Alzano, un Lucignola, un Orisi o un po’ di Anonima nera? Nomi mai sentiti ma questi vini in Sicilia sono esistiti e, in piccolissime produzioni, esistono ancora. Nuove varietà frutto di un progetto di recupero della biodiversità cominciato nel 2003 e che sta un po’ alla volta dando i propri frutti: il percorso, iniziato dall’assessorato regionale all’Agricoltura ha permesso di individuare tante nuove varietà di vite da vino. Sono i cosiddetti vitigni reliquia siciliani, recuperati grazie ad un ambizioso progetto sperimentale per raccontare l’antica storia del vino nell’Isola. Ad esempio il ‘Vitrarolo’, la cui coltivazione era limitata a pochi ceppi, presenti nei vigneti più antichi dell’area dei Nebrodi dove il paesaggio è montuoso e il clima è rigido, deve il suo nome alla caratteristica dei tralci che, nel periodo invernale, assumono un aspetto vitreo e si spezzano facilmente. Un modo per sottolineare ancora di più il legame con la terra, nella consapevolezza che sulla tutela di questo straordinario ecosistema naturale, si decide il futuro della viticoltura isolana. L’Istituto Vite Vino di Marsala è il primario promotore del miglioramento varietale viticolo; la voglia di scavare nel passato sta portando alla luce varietà dimenticate, un elemento di ancor più forte identità portando nuova spinta anche all’enoturismo, in Sicilia già un must, vista la crescente voglia di scoprire i territori attraverso le loro radici più forti. Ed è proprio grazie a questi vitigni, e ai vini che vengono prodotti con questi uvaggi, che il vasto mondo enologico siciliano si arricchisce ulteriormente, offrendo nuove, stimolanti, degustazioni.

 

 

Autore: Stefania Bacchini

Fonte: Latitudeslife.com

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