Uve sane e di qualità: ottime premesse per la vendemmia 2022

Uve sane e di qualità: ottime premesse per la vendemmia 2022

Le uve baciate dal sole pieno ci daranno un vino eccellente. La stagione vendemmiale è appena iniziata in Casa Assuli, l’attesa era grande e le aspettative ancor di più. Grazie ad un inverno mite, nessuna gelata in primavera, l’andamento climatico è stato regolare, le temperature registrate sono in linea con il 2020 e il 2021. Le piogge invernali hanno imbibito i terreni e riempito gli invasi, un clima estivo soleggiato e con scarsa umidità ha bloccato la diffusione delle principali malattie della vite. Tutto ciò ha portato le uve ad uno stato fitosanitario sano e di eccellenza. Queste le premesse della vendemmia, al via in questi giorni nella parte occidentale dell’Isola, nei territori che rientrano nella provincia di Trapani dove crescono le vigne Assuli.

Si inizia con la varietà Grillo, regina delle uve bianche siciliane, nei vigneti di Carcitella e Segesta. Per preservarne aromi e integrità scegliamo le prime ore del giorno e il giusto grado di maturazione a seconda dell’esposizione solare. Si comincia prestissimo, all’alba è possibile lavorare con un clima più favorevole e le uve arrivano in cantina ad una temperatura più bassa che ne preserva le proprietà organolettiche.

“Quest’anno le piante si presentano con una vigoria sorprendente e il lavoro fatto durante la stagione inverno/primavera insieme alle abbondanti precipitazioni autunnali, ci stanno dando immense soddisfazioni nel vedere piante e grappoli così in salute” afferma Roberto Caruso, Presidente di Assuli. E aggiunge “Nella mia giovane esperienza in vigna posso affermare che non ho mai visto i nostri filari così belli, sembrano pettinati da una mano verde. Amo ricordare che in Assuli il vino si trasforma in cantina ma si fa in vigna. Gran parte del merito va al nostro team sul campo che con maniacale cura rende tutto ciò realtà”.

In Assuli crediamo fermamente che un grande vino possa essere fatto solo con un’elevata precisione nella raccolta dell’uva al momento giusto. La meticolosa cura del vigneto, 100% biologico, è sinonimo di ricerca dell’espressione del pieno potenziale aromatico delle uve. Inoltre, l’orientamento verso un’agricoltura sempre più sostenibile, puntando non più alle quantità ma alla qualità delle uve, ci permette di trattare ogni vigneto singolarmente, elezionando ciascun grappolo, per confermare l’eccellenza qualitativa e rimuovere ogni tralcio di vegetazione.

La Cantina Assuli celebra l’autenticità della Sicilia con vini autoctoni 100% biologici. I vigneti e la cantina si trovano nel lembo più occidentale dell’isola, quasi 130 ettari di proprietà, in una zona dalla bellezza magica. I grappoli che maturano in una zona di vocata e di antica produzione enologica celebrano l’autenticità del terroir siciliano. Assuli si fregia della Denominazione di Origine Controllata “Sicilia”, riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel relativo disciplinare di produzione. Il sole, la luce, la forte mineralità dei terreni, i profumi del Mediterraneo portati dal vento contraddistinguono bottiglie con un gran personalità. I vini si caratterizzano per uno stile segnato dall’enologo Lorenzo Landi che crede nel rispetto del territorio, punta sull’eccellenza delle uve esaltando la potenza espressiva dei vitigni e riesce a produrre vini impeccabili esaltando l’originalità territoriale: i bianchi delicati, freschi o sapidi che ricordano il mare, i rossi dal carattere più forte e deciso, influenzati dal caldo e dal vento. Sotto l’impulso della nuova sensibilità per l’impatto ambientale, anche Assuli ha intrapreso un percorso di integrazione delle considerazioni utili per attuare la sostenibilità.

L’attenzione al territorio ed al suo rispetto, inoltre, si declina anche nel progetto di ricerca enologica del vigneto sperimentale, realizzato con l’obbiettivo di riscoprire vitigni antichi e che presto potremo riassaporare. 14 varietà reliquia, circa 600 innesti collocati in altrettanti impianti: la voglia di scavare nel passato che portando alla luce varietà dimenticate, un elemento di ancor più forte identità che pone basi per una nuova spinta all’enoturismo.

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